venerdì 18 luglio 2008

Arrivederci




Arrivederci, Bersntol.
O anche addio, chissà.



Le foto che avete visto nel post precedente hanno rinforzato un'idea che da tempo stava maturando: chiudere.

Lo spirito iniziale, lo spirito con cui avevo inaugurato questo blog, non c'è più, ed il motivo principale è sotto i vostri occhi: è una serie di foto color cemento.


La SAT – a malincuore – ha abbandonato la Paganella; io, nel mio piccolo, saluto mediaticamente la Valle dei Mocheni. Almeno per un po': alcune cose lasciate a metà le porterò a termine.





Forse continuerò a scrivere di montagna e di tutto ciò che amo, perché amo farlo: chissà. Per ora mi prenderò una pausa.

Forse continuerò a camminare sui sentieri della valle dei Mocheni, ma con che ritmo e che spirito dopo tutti questi anni, ancora non lo so.




mercoledì 16 luglio 2008

Amore ed odio

Un blog chiamato Bersntol non può che amare la Valle; nelle intenzioni iniziali voleva esserne un omaggio.

Ma le scelte compiute da altri negli ultimi anni mi stanno facendo sentire estraneo, e lontano.



Ad ogni modo, è tardi, ne parliamo con calma un altro giorno: qui sotto condenso le emozioni - positive, negative - vissute nell'uscita di oggi, tardo pomeriggio, in Valle dei Mocheni appunto.

Le foto, si diceva, sono di qualche ora fa.

Sono deluso.





Era necessario un muro di Berlino?



Dicotomia: esplosione di fiori - sgangherato metallo:



Frotten:



Ancora Frotten [sullo sfondo Palù]:




I rompic* non mancano mai:




Ma la natura resiste. Ci prova:



martedì 15 luglio 2008

Alberi:

[sondaggio chiuso]

Un bel larice arancione in ottobre: 10
Magnolia fiorita: 1
I ciliegi fioriti in aprile: una nuvola bianca: 10
All'ombra di un salice piangente: 3
Boschetto di betulle: 7
Le foglie a ventaglio del gingko biloba: 2
La foresta di abeti di Paneveggio: 2
Mughi e vegetazione d'alta quota: 0
Un profumatissimo tiglio: 2
Palme tropicali alte 15 metri: 0
Eucalipti [con un koala sopra]: 5


Seralnotturna

E' quasi piena.

Domani si lavora, vabbè, ma poi andremo tutti su in Valle [e quando dico tutti, intendo che non so ancora chi c'è e chi non c'è, ma ciò è un classico dell'organizzazione escursionistica]

lunedì 14 luglio 2008

Bigfoot?

Bah!

Non riesco a veder l'orso giocando "in casa", e vado a perdermi via per il leggendario Bigfoot?



Ma no...è che non sapevo cosa scrivere :)



Qui potete trovare linkati:


una possibile ricostruzione anatomica


l'immancabile Wikipedia


una probabile ricostruzione commerciale

[Nel 1974 nell'Oregon del Sud è stata costruita una trappola per la presa di un Bigfoot, che a più di trent'anni di distanza non è riuscita nel suo intento. Oggi come oggi più che altro funziona come attrazione turistica.]

Seven Summits



Nel mondo dell'alpinismo, scalare tutte e sette le cime dei Seven Summits è considerato un importante traguardo.

domenica 13 luglio 2008

Bersntolpedia: Giugnociondolo

Giugnociondolo = maggiociondolo

A me risulta che questa pianta dai semi velenosi tragga il proprio nome dalla fioritura, che avviene appunto in maggio; capita però che sulle nostre montagne il clima poco propizio la ritardi di un mese, da cui il cambio di nome.


[Altresì detto - sempre da me, s'intende - lugliociondolo, quando la fioritura ritarda ulteriormente]

Poteva andare peggio


Alla fine nel week-end è piovuto molto meno rispetto a quanto pronosticato dalle previsioni meteo

almeno, dove sono stato io...

meno male

Mauro Corona - Nel legno e nella pietra

Scrittore dai trascorsi travagliati [bracconaggio, alcolismo, varie altre mattane] Corona racconta il suo mondo con piccoli racconti: storie di montagna, bevute, amicizia.
Boschi, osterie, animali.
Storie di devozione popolare, di scalate, di errori giovanili e saggezza acquisita.

Racconti che lo hanno fatto diventare un personaggio amato da tanti, tantissimi [nonostante qualche piccola riserva...a volte ci si chiede se ci è o ci fa, come dicono al sud].

Comunque sia, questa raccolta merita la lettura.

Ladri volanti [tratto da "Nel legno e nella pietra"]

Ladri volanti

Quando ero una persona seria, e ancora non firmavo autografi e non facevo l'artista, mi guadagnavo il pane svolgendo i lavori più umili e pesanti. Dal minatore al boscaiolo, dal manovale al falciatore al garzone di malga, ho sperimentato tutti i mestieri che alla sera lasciavano la schiena a pezzi. Ho anche fatto lo sguattero in una gelateria della Westfalia. Diciassette ore al giorno, pasti veloci, sempre di corsa.
A volte trascorrevo l'inverno impiegato in un'impresa edile ertana. Datore di lavoro era l'amico Cice Mela che, assieme al fratello Bastiàn, aveva messo su una ditta di costruzioni. Operavano un po' dappertutto, ma il grosso del lavoro era a Trento. In quel periodo io ero in forza alla cava di marmo del monte Buscada, ma nei mesi freddi l'estrazione veniva sospesa e la cava chiudeva fino ad aprile. Per non passare l'inverno in ozio e in osteria, a dilapidare quei quattro soldi messi da parte, bussavo da Cice Mela che, senza fare domande, mi assumeva immediatamente.
Un inverno particolarmente rigido, quello del 1970, lavorammo a Trento, in via Bolognini. C'era da tirare su un condominio di otto appartamenti. Il manufatto doveva sorgere in mezzo alle vecchie case della via. Erano costruzioni graziose e pulite, quasi sempre dotate di orto, un piccolo vigneto e piante di cachi. Tutte rigorosamente difese da alti muri di cinta. A dicembre i cachi erano maturi. Parevano palloncini rossi appesi a tanti alberi di Natale. Al cantiere eravamo una decina di operai, quasi tutti ertani. Non ricordo a chi venne l'idea. So però che fui obbligato ad offrirmi volontario. Ero il più giovane, il più leggero. Si trattava di montare nella cesta metallica della gru. Dopodiché l'operatore, manovrando il lungo braccio, mi librava nei cortili, oltre i muri di cinta, a rubare i cachi. La manovra si svolgeva all'imbrunire, col favore del primo buio. Munito di capiente borsa, saltavo nella cesta della gru. Pino, con la precisione di un pilota di elicotteri, la sollevava e la mandava di là dei muri di cinta, vicino agli alberi di cachi. Per controllare l'operazione manovrava dal primo piano del condominio in costruzione. Una volta riempita la borsa, emettevo un leggero fischio e Pino mi recuperava. Gli altri, a turno, montavano la guardia. La cosa filò liscia per parecchie sere. Una borsa qua, una borsa là, depredammo diversi orti, tutti là intorno. Ma una vecchia, nel cui cortile avevamo infierito particolarmente, si insospettì. Una sera, mentre stavo riempiendo la borsa, la stanza di fronte s'illuminò a giorno. La porta si spalancò e sul poggiolo, a meno di due metri da me, apparve la vecchia. Si mise a urlare: "Ladro! Ladro! Adesso chiamo i carabinieri!", e giù a dirmene di tutti i colori. Lanciai il fischio di recupero ma, oltre il muro di cinta, gli amici avevano deciso di divertirsi un poco. Il manovratore non ritirò la cesta. Mi lasciò lì, sospeso a mezz'aria, con la vecchia a due metri che sbraitava a più non posso. Cercai di scusarmi ma non servì. Anzi! La padrona rientrò e tornò dopo qualche secondo armata di oggetti. Iniziò a lanciarmi cucchiai, forchette, una scopa e altro. E minacciò ancora di chiamare i carabinieri. Non reggevo più quell'imbarazzante situazione. Cercai di occultarmi dietro ai rami. Ero diventato più rosso dei cachi. Alla fine, paghi della scena, gli amici mi recuperarono. Mentre volavo all'indietro vedevo con sollievo la vecchia distanziarsi. Ma ancora lanciava strilli e oggetti.
Temendo una denuncia, al mattino bussai alla sua porta per offrire le mie scuse e quelle degli altri. Mi perdonò solo dopo che mi ebbe rifilato una lunga predica. Ma, rispetto alla sera precedente, mi sembrò quasi gentile.

martedì 8 luglio 2008

Paura

Tornando a casa, galleria, corsia di sorpasso.


C'è stato il camion che viaggiava sulla corsia di destra che ha "pestato" una pozzangherona proprio mentre lo affiancavo.


Un lungo secondo - decimo più, decimo meno - in cui un'onda mi ha completamente tolto qualsiasi visuale sulla strada.


Fortunatamente il tergicristalli mi è venuto in soccorso [facendo la sua fatica a smaltire tutta quell'acqua]


Comunque paura.




Ora, ragioniamo un attimo su un paio di classici luoghi comuni.


  1. non ho visto la vita passarmi davanti in un attimo come dicono. Ho raddoppiato i battiti, questo si, e ho ostiato genericamente
  2. quando dicono che vedi la luce in fondo al tunnel, bè, chissà, ma stavolta direi che calza

Come mai non si hanno più notizie sulla lince?

[sondaggio chiuso]
[con pochissimi voti :( ]



  1. Doppietta: "ops! devo averla scambiata per un grosso gatto": 3 voti
  2. E' tornata al sicuro in Sfizzera: 2
  3. I media si sono autoregolamentati entrando in silenzio stampa: 0 voti



Jane's Addiction - Jane says







Ricordi.


Carina anche la cover degli Undadogg

lunedì 7 luglio 2008

Arte metropolitana

Volete vedere l'opera di un genio?

Come avrete capito non sono un grande estimatore delle metropoli, anzi diciamo che non sarei in grado di viverci: a me piacciono gli spazi aperti, mi piace vedere tanto verde e tanto azzurro.



Però - come già era successo parlando del guerrilla gardening - non posso che ammirare chi si sforza di rendere più umana la realtà in cui vive.


Banksy è un misterioso* [cito Wikipedia: Brad Pitt ha detto di Banksy: "Fa tutto questo e resta anonimo. Penso che questo sia fantastico. Nei nostri giorni tutti tentano di essere famosi. Ma lui ha l'anonimato."] artista di Bristol. Se leggete la sua bio, se curiosate tra le sue creazioni, vi ritroverete d'accordo con me nel definirlo un talento moderno.





Attingo ampiamente dal suo official site le immagini che vedete in questo spazio





* mica tanto misterioso, alla fine l'hanno sgamato

Discreto temporale vero?

Fate conto che questo sia io che esco dal lavoro

Dopo le 1730 c'è stato un casino [magari anche prima, ma non avevo guardato fuori dalla finestra].

domenica 6 luglio 2008

Brutti anatroccoli?



I piccoli cigni che battono tutte le spiagge in formazione sparsa fanno sempre la loro figura

[mamma cigna chiude la fila per non perdersi nessuno "per strada"]



venerdì 4 luglio 2008

Intervallo

Pecore.

Sullo sfondo il Rujoch.


giovedì 3 luglio 2008

Hanspaul Menara - Escursioni sulle cime del Sudtirolo

Questo me l'ha prestato Fr e ammetto che l'ho letto a singhiozzo [scusa vecchio]


Itinerari curati e presentati bene: la cosa simpatica è che la maggior parte delle proposte vanta dislivelli di 1500-2000 metri

e che alla voce difficoltà l'Autore scrive: "nessuna per escursionisti allenati"




Io 2 km di dislivello qualche volta li ho ancora fatti, e posso garantirvi che l'esperienza è decisamente formativa, diciamo così :)

martedì 1 luglio 2008

Strani solchi nel gran...ehm nei rododendri?

Colori a parte [quel giorno lì la mia digitale era indisposta], qualcuno si domanderà cosa sono quegli strani corridoi incisi nelle macchie di rododendri a 2000 metri di quota.


Qui spiegano tutto




Se non avete voglia di leggere, riassumo: sono corridoi creati ad hoc per aumentare il numero di insetti; questi sono il nutrimento principale dei pulli di fagiano di monte [ma anche di un'altra specie che fa un po' fatica a riprodursi: la coturnice] i quali trovando più cibo aumentano le loro probabilità di sopravvivenza nei primi periodi di vita.

FAQ sulla lince

Dal sito www.wild.uzh.ch


  • Dove vive la lince?
La lince vive nei boschi a partire dal livello del mare fino al limite boschivo superiore. Non mostra nessuna preferenza per un tipo di bosco in particolare.

  • Fino a che altitudine vive la lince?
Dato che vive nei boschi, la si riscontra fino al limite boschivo superiore e solo raramente al di sopra, poiché evita ambienti aperti.

  • La lince vive solitaria oppure in branchi?
Ogni lince conduce vita solitaria nel proprio territorio, ben delimitato da quello circostante. Solo i territori di maschi e femmine possono sovrapporsi. All'infuori del periodo riproduttivo, maschi e femmine vivono separati, ma possono incontrarsi casualmente.

  • Quale estensione raggiunge il l territorio di una lince?
La grandezza del territorio varia a seconda della disponibilità di prede e dello stato della popolazione. Nelle Alpi nordoccidentali le femmine dispongono di un territorio di 70 - 80 km2, i maschi di 120 - 200 km2.

  • Di cosa si nutre la lince?
In Svizzera la lince si nutre soprattutto di caprioli e camosci. Questi coprono il 90% del suo fabbisogno alimentare. La lince caccia inoltre volpi, lepri comuni, lepri variabili, marmotte e pecore.

  • Come caccia la lince?
La lince caccia d'agguato. Si avvicina di soppiatto alla preda, l'afferra con le zampe anteriori e la uccide con un morso preciso alla gola. Se non riesce a sopraffare la preda al primo colpo la lascia scappare senza inseguirla, poiché non dispone delle caratteristiche fisiche necessarie per farlo.

  • Quanto mangia la lince?
La lince necessita di un capriolo o un camoscio alla settimana. Ciò corrisponde a 10 kg di carne alla settimana e a 500 kg di carne all'anno.

  • Quando raggiunge l'età adulta?
Le femmine raggiungono la maturità sessuale a due anni, i maschi a tre. A partire da questo momento vengono considerati adulti. Nella fase preadulta vagano alla ricerca di un territorio nel quale insediarsi.

  • Quanti cuccioli nascono per volta?
Una cucciolata è composta da 1 a 4 piccoli (in media 2). Le linci femmine, tuttavia, non danno alla luce dei piccoli ogni anno. I piccoli nascono in genere tra la fine di maggio e l'inizio di giugno.

  • Il gatto domestico è imparentato con la lince?
La lince ed il gatto domestico vengono classificati entrambi nella famiglia dei felidi (Felidae), appartengono però a due generi diversi (Lynx e rispettivamente Felis).

  • Quali sono i nemici della lince?
Non si conoscono nemici naturali della lince. Molte linci muoiono vittime del traffico stradale o del bracconaggio.

  • Che funzione hanno i ciuffi di pelo sulle orecchie?
La funzione esatta è sconosciuta. Si pensa però che i ciuffi auricolari contribuiscano a localizzare i rumori.

  • Perché la coda della lince è così corta?
Finora a questa domanda non vi è stata alcuna risposta esauriente. Una coda corta può essere vantaggiosa in un ambiente forestale, visto che minimizza il rischio di restare impigliati in cespugli e rami. Non può comunque essere la sola ragione, altrimenti molti altri animali delle foreste avrebbero una coda corta.

  • Perchè le zampe della lince sono lunghe e massicce?
Queste caratteristiche permettono alla lince di muoversi agilmente in un ambiente innevato. Le larghe zampe fungono da "racchette da neve" e le impediscono di sprofodare, evitando così un dispendio energetico non indifferente.

  • Che funzione ha il pelo maculato della lince?
La particolare colorazione le permette di andare a caccia senza essere scoperta dalle sue prede. Tra il fogliame del sottobosco le macchie brune garantiscono una mimetizzazione perfetta.

  • Qual è la ragione dell'estinzione della lince in Svizzera?
La lince è legata all'ambiente boschivo. Il massiccio disboscamento ed il conseguente declino delle prede naturali della lince sono stati decisivi per il suo declino. Lo sterminio diretto da parte dell'uomo, che vedeva nella lince una concorrente, ha portato alla sua totale estinzione.

  • Come proteggere le pecore dagli attacchi della lince?
Nonostante siano state sperimentate diverse misure di protezione, la soluzione ideale non esiste ancora. La protezione migliore è la costante sorveglianza tramite pastore e cani da difesa delle greggi. Si tratta però di un provvedimento costoso. Anche l'impiego di un asino o di un lama nella funzione di "cane da difesa" può contribuire a proteggere le pecore da eventuali attacchi. L'istallazione di lampeggianti da cantiere dopo un attacco può prevenirne altri.