giovedì 6 marzo 2008

Back home...




Di ritorno da una trasfertina leggera in Veneto, per lavoro: mi si è realizzato uno dei classici incubi da casalinga.

[Della serie: torni e scopri che avevi lasciato il rubinetto aperto. Oppure ti si rompe una bottiglia di inasciugabile olio]


Apro la porta, entro: che puzza. Che cacchio è?
Organi olfattivi in allerta: si cerca di identificare il colpevole. Ma il water non è, il bucato steso ad asciugare due giorni prima nemmeno. Velocemente escludo il bagno dai colpevoli. Era l’indiziato numero uno, povero.


Passo in soggiorno, annuso il divano e i mobili [perché, poi]: niente, l'odore c'è, galleggia, ma non si concentra in nessun punto specifico. Camera: letto, armadio, tutto ok...e comunque erano sospettati di poco conto, pesci piccoli.


Nell'ingresso, ok, guardo sotto la suola delle scarpe, ma non è QUEL tipo di tanfo.


Cucina: per esclusione è la colpevole. Un'ispezione corporale ai bidoni della differenziata ma soprattutto a quello dell'umido...un esame interno al frigo [sai mai, magari quelle cipolle han preso coscienza di sé stesse...ma a parte loro, un tubetto di maionese e vari litri di birra, c'è dentro ben poco altro]

Che sia entrato dall'esterno? Le finestre però son state chiuse per due giorni di fila.


Alla fine, snasa di qua e snasa di là, l'orrido odore sprigiona dal lavabo. Non riesco a capire se dalla pila di piatti abbandonati prima di lavarli [eh, lo so, contavo di farlo al mio ritorno...] o se dallo scarico. Comunque sia, credo che la serata che mi ero prefisso di dedicare al relax la passerò piegato su un lavandino.

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