mercoledì 31 gennaio 2007

Roddy Doyle – Una stella di nome Henry

Roddy Doyle – Una stella di nome HenryAcquisto azzeccato/fortunato ai saldi della biblioteca: questo libro è veramente interessante.

Storia - romanzata, caciarona, piena di invenzioni ad effetto – di Henry Smart, nato a Dublino agli inizi del secolo, obbligato dagli eventi a crescere - in tutti i sensi - molto in fretta.

Henry nel pieno delle insurrezioni contro gli inglesi, 1916.
Henry in mezzo ad un ideale indipendentista che non gli interessa granchè, ma che poi finisce per onorare ben più coerentemente di tanti altri.
Henry uomo di fiducia del movimento, uomo che fa il lavoro sporco per Michael Collins.
Henry che sposa una donna più vecchia e più accesa di lui, vedendola poco, sempre di corsa, sempre nell’illegalità, diventando padre.
Henry che attraversa tante vite, e qualcuna la interrompe bruscamente.
Henry che, senza pensarci, segue le orme - pessime orme - del padre.
Henry che poi aprirà gli occhi, il movimento è cambiato, gli ideali han lasciato spazio al business, la gente è comunque sempre povera e mai libera.
Henry che chiude il cerchio aperto dal padre, che insegna ai ragazzini di campagna ad uccidere, che rischia spesso di morire, che morirà, anni dopo, a Chicago.

Non sempre un romanzo politico riesce a rendere così bene atmosfere, stati d’animo, paesaggi e realtà, restando scorrevole ed interessante.
Bene bene, era da un po’ di tempo che nella scelta dei libri non avevo buoni risultati.

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