Romanzo di fine Settecento, un evento letterario per i suoi tempi, tanto da creare un "effetto Werther": una scia di suicidi sull’onda emotiva di quanto narrato nel libro. Lo stesso fenomeno di suggestionabilità delle masse che si riscontra anche ai giorni nostri, per esempio con le notizie date dai media [vedi l’aviaria o quei buchini che facevano nelle bottiglie di acqua minerale al supermercato]
E ora, la recensione fatta alla maniera del mio amico Zero [che non per niente alle superiori di italiano aveva...bè, diciamo che si avvicinava allo zero]...chi si ritiene troppo sensibile è pregato di interrompere qui la lettura :)
"Questo Werther del titolo è uno sfigato, uno che non ha voglia di lavorare e che piange come una fontana per qualsiasi stupidata gli capiti. Praticamente tiene un blog di quei tempi in cui si tira le menate per una tipa che però sta con un altro, e siccome in quel periodo eran meno flessibili di adesso su queste cose, non potendosela fare decide di suicidarsi."
"Questo Werther del titolo è uno sfigato, uno che non ha voglia di lavorare e che piange come una fontana per qualsiasi stupidata gli capiti. Praticamente tiene un blog di quei tempi in cui si tira le menate per una tipa che però sta con un altro, e siccome in quel periodo eran meno flessibili di adesso su queste cose, non potendosela fare decide di suicidarsi."
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