martedì 20 febbraio 2007

Pesci rossi e aquile reali

povero pesce
Questo non è il post che pensavo di scrivere oggi.

Però arrivo in città e leggo sulle prime pagine dei giornali: "Non ce l'ha fatta. E' morta l'aquila impallinata in Val Daone". Stronzi.


Poi passo per piazza Fiera con un'amica, lei mi fa avvicinare al gazebo dei pesci, quello dove devi centrare la boccia e vinci un bel pesciolino nel suo sacchettino pieno d'acqua, chiuso con un nodo.

E' ancora presto, stanno preparando tutto. In vista ci son già gli acquari, quelli con le palmette eccetera. Nascosto sotto il banco vedo uno scatolone con gli adesivi “Contiene pesci vivi”. Chissà da quanto tempo è stato preparato e sigillato perfettamente...
Ora, io con i giostrai di questo tipo ho un conto aperto fin da quando avevo 5 anni, quando già la mattina dopo averlo portato a casa trovavo il povero pesce a panza in su.

Da anni li boicotto, ma ovviamente non avendo figli il mio embargo ha ben poco valore. Se leggete e vi va, e magari nel pomeriggio andrete alle giostre con i pargoli, rifletteteci sopra.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente riesco a commentare!
I miei pesci rossi si suicidavano saltando dalla boccia e la mattina li trovavamo morti sul pavimento della cucina. Però erano gli unici animali ammessi in casa da mia madre.
Adesso odio quei gazebi coi pesciolini da vincere, sono così tristi e assurdi...

Bersn ha detto...

Ieri poi a voce avevo sensibilizzato le colleghe dotate di prole ma con scarsi risultati...oggi in un appartamento della collina di TN c'è un nuovo inquilino ["Non abbiam centrato la boccia ma han insistito per darci il pesciolino comunque"]