Non vorrei trasformare questo piccolo blog in uno spot dell'APT, ma nevica ancora fiocchi grossi. Quindi stravolgo le abitudini del sabato: me lo passerò al paesot, principalmente a casa. Poi dopopranzo potrei fare una scappata nel bosco soprastante [ieri ho "visitato" quello sotto], tanto per godermi la neve.
Vi linko un paio di notizie tratte da "L'Adige online" [così non mi devo inventare qualcosa da scrivere]. Notizie faunistiche, s'intende.
Cimurro, strage nei boschi
Il cimurro, una malattia virale infettiva contagiosa e dagli esiti spesso letali che colpisce i giovani cani e canidi il furetto e molto raramente i gatti, sta facendo strage nei boschi trentini
05/01/2008 09:20
Il cimurro, una malattia virale infettiva contagiosa e dagli esiti spesso letali che colpisce i giovani cani e canidi il furetto e molto raramente i gatti, sta facendo strage nei boschi trentini
05/01/2008 09:20
Il cimurro, una malattia virale infettiva contagiosa e dagli esiti spesso letali che colpisce i giovani cani e canidi (volpe, lupo...), il furetto e molto raramente i gatti, sta facendo strage nei boschi trentini. Sono già una trentina gli animali che sono stati uccisi da questa patologia. Due sono stati salvati da questa sorte nei giorni scorsi al centro di recupero faunistico gestito dalla Federazione cacciatori al Casteller di Trento. Si tratta di un tasso e di una volpe che presentavano tutti i sintomi del cimurro e che sono stati prontamente vaccinati. Gli animali si sono ripresi e nei prossimi giorni, quando le loro condizioni si saranno definitivamente stabilizzate, verranno di nuovo liberati nei luoghi in cui erano stati trovati. La fonte principale di infezione di questa malattia è la via aerogena. Fondamentale appare il contatto diretto tra soggetto ammalato e sano. Gli animali possono ricevere il virus da particelle di saliva, ma anche da urina e feci di animali infetti. I principali sintomi sono inizialmente generici: malessere, anoressia, febbre. Il cimurro può colpire tanto i soggetti molto giovani quanto quelli più vecchi, ma i soggetti a rischio più alto sono i cuccioli. Nel frattempo nel centro del Casteller, che per l'anno nuovo sta attendendo l'arrivo dell'orsa Jurka dal recinto di San Romedio, in questi giorni è stato salvato anche un camoscio di un anno che era stato trovato sulla collina di Calliano con una zampa rotta proprio nel giorno di Natale. Il giovane camoscio probabilmente era rimasto vittima delle tagliole collocate da qualche cacciatore di frodo in zona ed era riuscito a liberarsi solo in un secondo momento, quando il suo femore era ormai fratturato. In quelle condizioni l' animale è sopravvissuto per alcuni giorni nel bosco, fino a quando le forze non l'hanno abbandonato. In quello stato, il giorno di Natale, è stato visto e soccorso da due escursionisti che scendevano dal sentiero sotto Castel Beseno. Ora è stato operato e anche lui, quando si sarà ripreso, sarà liberato sopra Calliano.
Ndb: quindi ricordatevi, se andate per boschi e il vostro cane annusa tutti gli alberi, occhio
Monte Baldo, là dove osano le aquile
Andrea Frapporti - noto ambientalista «verde» e fondatore del Pant, Protezione ambiente natura Trentino - da quasi vent'anni scruta (e riprende con la sua telecamera) la vita della coppia di aquile reali che vive e nidifica sul Monte Baldo
05/01/2008 09:23
Andrea Frapporti - noto ambientalista «verde» e fondatore del Pant, Protezione ambiente natura Trentino - da quasi vent'anni scruta (e riprende con la sua telecamera) la vita della coppia di aquile reali che vive e nidifica sul Monte Baldo
05/01/2008 09:23
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NdB: diamine queste povere aquile non sanno proprio adattarsi ai ritmi dell'uomo! [sono ironico, ovviamente: sono ancora inca22ato con quell'ignoto str0n20 che ha sparato alla "nostra"]
1 commento:
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