martedì 29 aprile 2008

Patricia Cornwell - Calliphora


Avete mai visto il film "Misery non deve morire"?

Secondo me qui è successa la stessa cosa: la Cornwell è tenuta in ostaggio da qualche maniaco lettore dei suoi libri, che la costringe a scrivere una sfilza di boiate per continuare la serie.

Così si spiegherebbe un romanzo che assume l'andamento "a puntate" tipico delle soap opera: Kay Schiappetta, la protagonista, è una donna matura ma ancora parecchio piacente.

E' concupita da: un autodistruttivo detective italo-americano, un esperto dell'FBI che si finge morto e da due gemelli serial killer [uno è bellissimo, l'altro è un mostro ipertricotico accecato nel precedente episodio - ciò non toglie che riesca a scappare da un carcere texano di massima sicurezza poco prima di esser giustiziato]. Aggiungete una nipote gnocca, maga dell'informatica e con tendenze lesbo. Aggiungete che l'avvocato dei due gemelli è il figlio del detective "buono". Aggiungete che la mosca che dà il titolo al libro fa solo un paio di comparsate e la criminologia che ha fatto la fortuna dell'autrice [oltre che di tante serie Tv, CSI in testa] scarseggia in maniera imbarazzante... et voilà.


Ecco perchè, personalmente, NON vi consiglio di leggere questo libro.


Se poi avete sviluppato una seria forma di Cornwell-dipendenza, ok: prezzo di copertina 18 euro.



[a me l'hanno prestato, se ve lo foste chiesti]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'unico libro della Cornwell che non ho finito...concordo con te...
Ti mando un saluto da vicino vicino...già! Sono a CASA...vedo el Bondon, la paganella el Calisio...
Baci trentini!
Trentina rimpatriata
migola

Franz Mosco ha detto...

Gnanca 'mpresta'

Ho smesso di leggere la Cornwell diversi romanzi fa.

Bersn ha detto...

Oh bentornata a casa Migola!


Cmq tornando alla Cornwell: mi sa che mi hanno prestato il peggiore dei suoi milllle libri