venerdì 13 giugno 2008

Orsa annegata...

Apprendo da TerreAlte [in seguito, dai siti di varie testate nazionali e successivamente dal Trentino online; L'Adige non sembra ancora essersene accorto] che la scorsa notte durante un'operazione di dissuasione [o di controllo, o chissà, la vicenda è ancora oscura] verso due orsi che rovistavano nei cassonetti di Molveno i forestali ne hanno narcotizzata una; questa, allontanatasi, è stata ritrovata annegata nelle acque del lago di Molveno.


Il Trentino, in attesa che la cosa si delinei, pubblica anche un video in cui si vedono appunto due orsi messi in fuga da grida e spari; viene presentato come

""Orso muore annegato - il video dei primi spari
Ecco il video degli spari ai due orsetti che vagavano a Molveno, in Trentino, in cerca di cibo. Uno dei due è stato narcotizzato dagli uomini della Provincia ed è poi scivolato nel lago di Molveno muorendo annegato""


Il titolo è fuorviante, visto che il filmato in questione risale al 5 maggio ad Andalo, comunque è indicativo del problema causato dall'attrazione dei plantigradi per i cassonetti incustoditi.



Un'ulteriore aspetto del fenomeno orso destinato a far discutere.
Oltre all'annegamento, non dimentichiamolo.

1 commento:

Bersn ha detto...

Integro con l'articolo di stamattina dal sito de "L'Adige":



Volevano catturare l'orsa per dotarla di radiocollare in modo da poter seguire i suoi spostamenti e intervenire in caso di bisogno. Ma qualcosa è andato storto e l'animale narcotizzato è annegato nelle acque del lago di Molveno
14/06/2008 07:28

Volevano catturare l'orsa, probabilmente una figlia «discola» di Jurka, per dotarla di radiocollare in modo da poter seguire i suoi spostamenti e intervenire prontamente in caso di bisogno. Ma qualcosa è andato storto e l'animale narcotizzato è annegato nelle acque del lago di Molveno. È accaduto l'altra notte sull'altopiano della Paganella, dove verso le 2 è entrata in azione la squadra emergenza orsi del Corpo forestale. L'intervento, autorizzato dal ministero dell'Ambiente, doveva essere attuato nei confronti di una coppia di orsi, che da qualche tempo aveva intensificato le visite ai cassonetti dei rifiuti nei pressi degli abitati di Andalo e Molveno. Da alcune notti la squadra era appostata, e la coppia di orsi non ha mancato di presentarsi all'appuntamento. La freccia con il cocktail anestetico ha colpito uno degli esemplari mentre si cibava vicino ad alcune abitazioni di Molveno. E mentre il compagno scappava, l'orsa ha vagato nel bosco per alcuni minuti, poi stordita dalla potente dose di narcotico è arrivata sul ciglio del lago, in un tratto dove la riva è molto scoscesa, ed è scivolata nell'acqua. Sono stati i suoi ultimi momenti di vita: mezza addormentata e incapace di reagire è annegata. Un quarto d'ora dopo è stata rivenuta dalla squadra di cattura in acqua vicino alla riva, morta. Il corpo dell'animale è stato recuperato ed è ora custodito in una cella frigorifera, a disposizione del Servizio Foreste e Fauna che disporrà gli esami genetici per risalire all'esatta identità dell'esemplare, e gli altri accertamenti che si riterranno necessari. A dare la notizia dello «sfortunato incidente» è stato, durante la consueta conferenza stampa del venerdì, il presidente Lorenzo Dellai che pur «dispiaciuto per l'orsa», ha detto di considerarla una perdita minore rispetto ai morti di questi giorni sul lavoro. Il presidente ha poi preso le distanze dal progetto di reinserimento dell'orso bruno in Trentino, denominato «Life Ursus», e varato nel 1999 dalla giunta Andreotti. «Non l'ho inventato io, l'ho ereditato - ha detto Dellai - è un progetto che viene da lontano, che ha molte valenze e molte problematicità, e noi cerchiamo di gestirlo al meglio. L'importante, e anche in questa sfortunata circostanza se ne è avuta la prova, è che l'amministrazione abbia tutti gli strumenti per intervenire quando si presentano situazioni di criticità, dalle azioni di dissuasione fino alla cattura e alla ricollocazione, come è avvenuto per Jurka. Questa consapevolezza aiuta a ridurre l'ostilità che, accanto alla sensibilità ambientalista e animalista di una parte della popolazione, è presente tra chi vive con paura nei territori frequentati dall'orso». A spiegare nel dettaglio l'accaduto è stato Romano Masè, comandante del Corpo forestale provinciale. «Dal punto di vista tecnico ha funzionato tutto bene - spiega Masè - l'animale colpito dalla freccia si è allontanato e come sempre avviene in questi casi non è stato avvicinato, perché sarebbe molto rischioso. Le ricerche tramite radio (il dardo è dotato di un trasmettitore) sono cominciate dopo un quarto d'ora, il tempo necessario perché il sonnifero faccia effetto. Accese le ricetrasmittenti, il segnale ha condotto i forestali in prossimità delle rive del lago di Molveno, dove l'orsa è stata trovata morta appena dentro l'acqua. Un incidente sfortunato, non ci sono altre parole per definirlo. Purtroppo quando fa effetto il narcotico, la capacità respiratoria è molto bassa, sarebbe bastata anche una pozza d'acqua... Del fatto abbiamo già avvertito il ministero e il corpo dell'animale è a disposizione per ulteriori approfondimenti e indagini». Masè difende l'operato della squadra di cattura. «Non mi sento di muovere alcun rimprovero - dice - chi ha esperienza di cattura di animali in libertà sa di dover mettere in conto anche incidenti come questo». E in generale promuove la capacità di gestione da parte della Provincia del progetto Life Ursus, «capacità - conclude - che ci viene riconosciuta a livello internazionale». Gli interventi programmati non si fermano, il compagno dell'orsa annegata sarà catturato e dotato di radiocollare, così come l'altro orso «predatore» della bassa Rendena.