giovedì 7 settembre 2006

Abitudini digitali

La mia prima macchina fotografica digitale era una trappolotta piccola ma funzionale [2 MB CCD e zoom 3x, specifiche tecniche: roba che adesso non vale una lira] ma avevo preso l'ottima abitudine di portarmela ovunque. Praticamente camminavo con fare (circo)sospetto e talvolta assumevo la matrix-motion....o mi bloccavo di colpo per cercar l'inquadratura giusta o comunque, per esigenze artistiche, combinavo qualcosa di strano e non allineato. Cose che magari in montagna da solo o sdraiato al lago passano inosservate, ma provate a fermarvi in mezzo alle strisce pedonali nel flusso che attraversa....tamponamento pedonale assicurato.

Vabbè, dicevo, dopo 4 anni mi è caduta dal soppalco di una Malga [sob sob!], ed è stata sostituita con una digitale "da montagna" [zoom 10x]. Quindi gran zoom [ho sempre sognato di poter fotografare le marmotte che fanno la cacca, ndB] e grandi dimensioni.
Ergo, portarsela in giro è scomodo, la lascio spesso nello zaino o nella tracolla. O a casa.

Come un mese fa, stavo passeggiando con "LL" nel boschetto sotto casa quando uno scoiattolino si arrampica su un albero a sbalzo sulla strada e non se ne va. Mi son mangiato le mani, anche perché quando vado in montagna di solito scappano alla velocità della luce, riesco a fotografarli solo sfocati :(
E come oggi....al lago il sole stava scollinando a pelo della Marzola, la luce era incredibile mentre in acqua c’era il giusto mix di ombre, correnti, windsurf e persone. Una dozzina di persone che nuotava in gruppo, casualmente. Stupendo, se avessi potuto immortalarla....

In realtà, anni fa avevo anche pensato di arruolare una dozzina di amici/e per fotografarli a pelo d’acqua con le darsene e la chiesetta emergenti dall’acqua all’orizzonte, ma niente, è gente troppo fuori controllo.

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