lunedì 18 settembre 2006

Tema in classe: "La mia città"

Trento
La mia città si chiama Trento. Una volta ci abitavo con la mamma e il papà. Adesso abito in un paesino lì vicino ma ci torno dal lunedì al venerdì dalla mattina alla sera.

Adesso dove vado io non si chiama più scuola si chiama ufficio. Faccio ancora i compiti, a volte anche a casa, e a volte mi interrogano ancora. Ho un sacco di compagne di classe femmine.

Mi piace di meno di quando ero a scuola e ancora meno di quando ero all'asilo che potevo giocare tutto il giorno. Però adesso alla fine del mese in cambio che vado lì quasi tutti i giorni loro mi ricaricano il bancomat. Il bancomat è un giocattolo potentissimo, molto più che le figurine da collezione.

La mia città una volta era piccolina e trovavi sempre parcheggio. C’erano più alberi e se guardavi sulle pendici delle montagne vedevi più prati e campagne e boschi di pino.
Adesso vedi tante casette.

Una volta la mamma mi portava in centro e la gente era tutta bianca. Adesso ci sono tanti, di tanti colori diversi. Ci sono i signori che suonano per strada tutto l'anno, prima c’erano solo sotto Natale.

Penso che fra qualche anno diventerà ancora più grande, ci saranno ancora più case e casette e persone nere marroncine e gialle e sempre meno boschi selvaggi e vecchietti che parlano solo in dialetto.

[Per ora non abbiamo ancora i lavavetri ai semafori. NdB]

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