sabato 23 settembre 2006

Il lago è sempre lì

Ieri sono riuscito a scappare al lago dopopranzo. Ovviamente stupendo, 27° e 10 metri di spiaggia a testa: io in fondo e una tipa con un cane bassotto in cima - nessun feedback purtroppo, nemmeno dal bassotto – e 3 persone dall’altra parte. Le solite facce, gli autoctoni, quelli con cui ci si ritrova sempre per caso, sempre lì, in maggio come in ottobre, e che chissà che lavoro fanno per riuscire ad esser sempre al lago. I soliti topless, finchè il fisico ed il sole reggono.

Bè, si riesce ancora a nuotare ed il sole scalda, senza però dar fastidio, almeno fino alle cinque.

Insomma, un mese fa non riuscivi a non calpestare la gente – ed il meteo non è che fosse granchè migliore – e ora sembra di essere su una spiaggia australiana.

Altri ritmi.
Altri rumori: un cane che abbaia sull'altra sponda, il treno che passa, lavori nelle campagne, una folaga che si sistema un nido in mezzo al canneto (e fa un casino della madonna, praticamente disbosca mezzo canneto) [piccola parentesi: mi consolo lievemente....oltre all'uomo anche folaghe e castori modificano l’ambiente per costruire casa][bè, vabbè].

Molto scenografico. Niente vento, il lago è una tavola. Il tedesco del CUS sbraita con quel suo strano melting pot di lingue/accenti, sta insegnando a 20 bocciazzi ad andare in canoa, tipo dragon boat.

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