La prima era stata con "Rain man": film toccante il cui libro -in parallelo- faceva pena. Ma era stata - il libro- una bieca operazione commerciale: uscito il film, un successone, e solo successivamente il libro, scritto in fretta e furia per sfruttare il traino mediatico. Tant'è che non ho avuto nemmeno il coraggio di catalogarlo tra le mie letture.
Secondo caso, dicevo, di libro brutto a cui segue un capolavoro cinematografico. Stavolta il libro è arrivato prima, a firma di Daniel Wallace: mi ero premurato di leggerlo e non mi era minimamente piaciuto. Lento, verboso, poco inventivo.
Il film invece, grazie al talento visivo di Tim Burton, è un autentico capolavoro.
Parere mio ovviamente, però potete andare a leggervi la recensione di MyMovies e la sfilza di commenti positivi dei lettori.
Davvero: commovente e bellissimo ritratto del rapporto tra un padre ed il figlio, che in extremis riesce a trovare la giusta chiave di lettura per capire il genitore, e ricordarlo per sempre.
Secondo caso, dicevo, di libro brutto a cui segue un capolavoro cinematografico. Stavolta il libro è arrivato prima, a firma di Daniel Wallace: mi ero premurato di leggerlo e non mi era minimamente piaciuto. Lento, verboso, poco inventivo.
Il film invece, grazie al talento visivo di Tim Burton, è un autentico capolavoro.
Parere mio ovviamente, però potete andare a leggervi la recensione di MyMovies e la sfilza di commenti positivi dei lettori.
Davvero: commovente e bellissimo ritratto del rapporto tra un padre ed il figlio, che in extremis riesce a trovare la giusta chiave di lettura per capire il genitore, e ricordarlo per sempre.
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